Il Sol Levante sul Pacifico
Dopo la resa nel 1945 la marina giapponese rimase solo con pochi dragamine e qualche altra piccola imbarcazione ma già durante la Guerra fredda cominciò a ricostituirsi con la cessione da parte americana di qualche residuato bellico. Col tempo è stata integrata nel dispositivo occidentale per il contenimento e il controllo della marina sovietica incrementando in particolare le proprie capacità di lotta anti-sottomarina.
Da allora la marina nipponica non ha cessato di potenziarsi, anche dopo la fine della minaccia sovietica, dovendo fare i conti con due ingombranti vicini: Corea del Nord e Cina. Il mutato contesto geopolitico ha poi spinto il Sol levante, soprattutto con l’avvento al potere del primo ministro Shizo Abe, in carica tra il 2006 e il 2007 e poi dal 2014 al 2020, ad adottare la cosiddetta “Dottrina Abe”, ovvero un rinnovato approccio alle questioni della difesa e della sicurezza che ha modificato, pur senza cambiarlo, l’orientamento pacifista della Costituzione, fino a dotare la “forza di autodifesa” di due portaerei.