Per capire come gira veramente il mondo.

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Geopolitica

La polveriera mediorientale

Buona parte delle tensioni mediorientali risultano influenzate dalla guerra in corso a Gaza e dai vari fronti aperti dopo il 7 ottobre 2023, giorno delle stragi attuate dal movimento islamista palestinese Hamas all’interno del territorio israeliano. Un evento quest’ultimo capace di creare, nel giro di poche settimane, un effetto domino da cui è partita l’attuale frammentazione.

A Gaza Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, vuole puntare al totale disarmo di Hamas. Un obiettivo però di difficile attuazione. D’altro canto, la situazione nella Striscia fa sentire i suoi effetti anche all’interno della società israeliana, con molti cittadini che ritengono irrealistico l’obiettivo di disarmare del tutto Hamas. Non solo, ma le due formazioni, ritenute le più estremiste al governo hanno nuovamente sdoganato il sogno della cosiddetta “grande Israele”. Ossia uno Stato ebraico che si estenda oltre gli attuali confini e comprenda anche Gaza, Cisgiordania e parte di Libano e Siria.

Forse si tratta solo di suggestioni. Fatto sta che anche l’altra area dove Israele sta intervenendo duramente, ossia il sud della Siria, è considerata una parte del “grande Israele”.  Più che altro, la presenza israeliana in Siria è da identificare con la volontà di Netanyahu di non vedere sorgere ai propri confini uno Stato filo-turco.

  • Nato nel 1989 ad Agrigento, città in cui dirige Il nuovo baracchino.
    Nel marzo 2017 consegue la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Palermo, città dove sviluppa  la curiosità per il Mediterraneo, per i suoi popoli e per le sue culture che da secoli arricchiscono una delle aree più suggestive del pianeta.
    Inizia l'attività giornalistica nel marzo del 2009 con alcune testate locali, dal gennaio 2013 è iscritto presso l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia nell’albo dei "pubblicisti".
    Collabora dal giugno 2016 con IlGiornale.it e Gli Occhi della Guerra, testata per la quale segue il G7 di Taormina del 2017 ed il vertice di Palermo sulla Libia nel novembre 2018.
    Nel novembre del 2015 partecipa alla stesura del libro Rinascita di un Impero edito dal Circolo Proudhon, nel 2016 al saggio Italia Nel Mondo della stessa casa editrice.
    Nel 2019 collabora alla stesura del libro Bella e perduta, edito da Idrovolante edizioni.

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