Il primato aviatorio dell’Italia
A noi moderni può sembrare strano, ma l’aeroplano ebbe una certa difficoltà ad affermarsi presso le forze armate; i fratelli Wright, infatti, faticarono non poco per convincere lo US Army ad adottare i loro velivoli; i quali invece destarono subito l’interesse dell’Italia, dove addestrarono personalmente i primi due piloti italiani sul loro Flyer Model A
Il primo impiego bellico dell’aereo per noi avvenne nel 1911 in Libia nella guerra contro la Turchia dove i velivoli poterono dare un contributo significativo per individuare le forze avversarie e riferirne i movimenti; inoltre, le mappe a disposizione erano vecchie e di scarsa qualità; quindi, una visione dall’alto poté contribuire ad avere un quadro migliore della geografia libica.
Il 1° novembre del 1911 si ebbe anche la prima esperienza di bombardamento aereo per mano del sottotenente Giulio Gavotti ai comandi di un Etrich Taube. Gavotti portava dell’abitacolo quattro piccole granate da 1,5 kg l’una, che dovevano essere maneggiate una alla volta e con una sola mano – l’altra serviva per pilotare… altro che pilota automatico! -.