Il caos libico
La persistente incertezza istituzionale in una Libia che non riesce ancora a tenere le elezioni presidenziali che dovevano svolgersi nel 2021 lascia aperta la porta a infiltrazioni jihadiste già presenti nella società ed all’azione di diversi attori internazionali visibili ed invisibili, come ad esempio i mercenari siriani e i russi della Wagner, oggi Africa Corps, che continuano a cercare di spartirsi un territorio in cui le fazioni non sembrano più così ben delineate come poteva sembrare all’inizio della ormai lunga crisi.
A questo si aggiunge l’operato di alcune famiglie influenti, come quella del generale Khalifa Haftar, il cui esercito, già in possesso della frontiera orientale con l’Egitto, mira ad ampliare la propria influenza verso ovest, aumentando la pressione su Tripoli. La Cirenaica, regione orientale della Libia, è diventata un nodo cruciale nello scacchiere geopolitico internazionale a causa di un’accresciuta presenza russa. Secondo fonti ritenute attendibili, Mosca avrebbe consolidato il proprio impegno nell’area, sfruttando accordi stabiliti in origine con il generale Khalifa Haftar
Da tenere in considerazione anche la strategia turca in Nord Africa che oltre ad espandere la sua influenza nel mondo islamico mira a rafforzare la propria posizione nel settore energetico. In questo scenario, l’instabilità politica ed istituzionale che ancora caratterizza la Libia offre ad Ankara un’opportunità significativa per consolidare il proprio ruolo nella regione.