Trump ci dichiara guerra per Wall Street
Se la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi, la presidenza Trump sembra aver semplicemente ribaltato il paradigma, combattendo la sua guerra attraverso la politica e l’attuale minaccia di applicare dazi alle merci in entrata negli States sembra essere parte di questa guerra, per comprendere la quale bisogna innanzitutto partire dall’enorme debito pubblico americano.
Gli Stati Uniti e il popolo americano, fortemente indebitato e dipendente da Wall Street per andare avanti, stanno minacciando di tassare l’import per intimidire il resto del mondo e poter avviare contrattazioni bilaterali che puntano non certo a far riprendere l’esportazione di beni manifatturieri americani, ma ad aprire all’esportazione di quello che è rimasto davvero negli Usa: i servizi finanziari. È chiaro, infatti, che il sistema americano intende esportare nel mondo non le auto ma il suo sistema di servizi.
Fare affluire denaro a Wall Street significa mantenerla ancora in crescita evitando che gli Usa si avvitino in una spirale senza fine di debito crescente con conseguenti gravi ripercussioni interne in termini di ordine pubblico.
Riuscirà il bluff di Washington?