Luigi Giorgi, eroe dimenticato
Il 25 Aprile è diventata una data controversa e “divisiva” per il nostro Paese, che purtroppo è portato spesso e volentieri a dimenticare i molti che pur non essendo stati “partigiani” hanno comunque combattuto per la libertà e l’onore dell’Italia. Come gli innumerevoli soldati del Regio Esercito rinchiusi nei campi tedeschi dopo l’8 Settembre 1943, i quali non godendo dello status di prigionieri di guerra, e come tali sotto la tutela delle convenzioni internazionali, hanno patito durissime condizioni di detenzione e nonostante questo si sono rifiutati in massa di collaborare con l’ex alleato, diventato l’occupante e l’oppressore del suolo patrio.
Oppure i soldati che sono rimasti a presidio di alcune parti del Paese senza disgregarsi all’indomani dell’armistizio per transitare nel ricostituito Regio Esercito e partecipare al fianco degli Alleati alla riconquista e alla liberazione della Penisola.
Tra i militari che hanno combattuto e sono morti nelle operazioni affidate ai nuovi “cobelligeranti” dagli ex nemici, ne ricordiamo uno, il capitano Luigi Giorgi, due volte medaglia d’oro al valore militare e decorato anche con la Silver Star statunitense, conferita «per eccezionali atti di valore» con l’assenso del presidente degli Stati Uniti.
Lontano dallo stereotipo dell’eroe, come ci è stato descritto da tanto cinema di propaganda, Giorgi ha dimostrato, se mai ce ne sia bisogno, che il soldato italiano non è stato inferiore a nessuno e, anzi, ha saputo compiere atti di straordinario coraggio e umanità.