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Militaria

Luigi Giorgi, eroe dimenticato

Il 25 Aprile è diventata una data controversa e “divisiva” per il nostro Paese, che purtroppo è portato spesso e volentieri a dimenticare i molti che pur non essendo stati “partigiani” hanno comunque combattuto per la libertà e l’onore dell’Italia. Come gli innumerevoli soldati del Regio Esercito rinchiusi nei campi tedeschi dopo l’8 Settembre 1943, i quali non godendo dello status di prigionieri di guerra, e come tali sotto la tutela delle convenzioni internazionali, hanno patito durissime condizioni di detenzione e nonostante questo si sono rifiutati in massa di collaborare con l’ex alleato, diventato l’occupante e l’oppressore del suolo patrio.

Oppure i soldati che sono rimasti a presidio di alcune parti del Paese senza disgregarsi all’indomani dell’armistizio per transitare nel ricostituito Regio Esercito e partecipare al fianco degli Alleati alla riconquista e alla liberazione della Penisola.

Tra i militari che hanno combattuto e sono morti nelle operazioni affidate ai nuovi “cobelligeranti” dagli ex nemici, ne ricordiamo uno, il capitano Luigi Giorgi, due volte medaglia d’oro al valore militare e decorato anche con la Silver Star statunitense, conferita «per eccezionali atti di valore» con l’assenso del presidente degli Stati Uniti.

Lontano dallo stereotipo dell’eroe, come ci è stato descritto da tanto cinema di propaganda, Giorgi ha dimostrato, se mai ce ne sia bisogno, che il soldato italiano non è stato inferiore a nessuno e, anzi, ha saputo compiere atti di straordinario coraggio e umanità.

  • Nato a Roma nel 1979. Dopo aver prestato il servizio militare come ufficiale di complemento nell’arma di fanteria, si è laureato in Scienze Politiche e in Storia Contemporanea all’Università di Roma “La Sapienza”.
    Socio della SISM (Società Italiana di Storia Militare) e della SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea) ha collaborato con gli uffici storici dello Stato maggiore dell’Esercito, di quello della Difesa, dell’Arma dei Carabinieri, con il Museo storico della Guardia di Finanza, con l’Enciclopedia Treccani e con Rai Storia.
    Svolge attività di divulgazione sul suo omonimo canale YouTube ed è docente a contratto presso l’Università “Niccolò Cusano”. È autore di numerosi volumi, tra cui I generali di Mussolini, L’incredibile storia della Seconda guerra mondiale e Storia militare della guerra russo-ucraina, quest’ultimo scritto insieme a Mirko Campochiari.
    Nell’anno 2021 è stato finalista della sezione scientifica del Premio “Acqui Storia”.

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