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Cyberwarfare

Anche l’Italia si difenderà con l’IA

La tecnologia informatica e l’uso spregiudicato della rete sono ormai diventate un’arma, con la quale è possibile rubare informazioni sensibili, disabilitare apparati, creare il caos nelle comunicazioni. Il quadro rischia di complicarsi con l’uso della cosiddetta Intelligenza Artificiale, la quale troverà applicazione in ambiti chiave, incluso quello della difesa. 

Per fare fronte agli scenari futuri l’Italia sa di non dover rimanere indietro nella corsa e ha deciso di dotarsi di un piano strategico basato su tre pilastri principali che combini ambizione e obiettivi reali. Particolare enfasi è posta sull’applicazione dell’IA nel settore della difesa, un ambito in cui le tecnologie avanzate possono offrire vantaggi strategici significativi.

Sul fronte degli investimenti, la strategia italiana per l’IA prevede di investire risorse significative destinate a sostenere progetti di ricerca e sviluppo in settori chiave e alla creazione di partenariati tra il settore pubblico e quello privato, al fine di promuovere l’innovazione e favorire il trasferimento tecnologico.

Le prospettive per l’uso dell’IA nella difesa vanno ben oltre le applicazioni attuali. Tecnologie emergenti come l’IA quantistica promettono di rivoluzionare ulteriormente il panorama tecnologico, ad esempio, proteggendo le informazioni sensibili da qualsiasi tipo di attacco.

  • Senior IT Manager, esperto in cybersecurity ed intelligenza artificiale. Dal 1999 opera nel settore IT dallo sviluppo, alla direzione di progetti, sia in ambito startup che in ambito corporation; negli ultimi anni si è specializzato in sicurezza informatica e nelle tematiche inerenti all’adozione dell’IA nei processi aziendali e nel settore Difesa.
    Fondatore, membro del Comitato di Direzione e responsabile tecnico del blog "Caput Mundi".
    Responsabile tecnico del blog "BRIEFING".

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